Le cicatrici sono parte di noi e raccontano la nostra storia. Molte persone vanno orgogliose delle proprie cicatrici, altre vorrebbero coprirle perché legate a un brutto ricordo o perché semplicemente le trovano inestetiche. Eliminare completamente una cicatrice non è possibile, ma con i giusti trattamenti è possibile attenuare le cicatrici e risolvere l’inestetismo.
La guarigione di una cicatrice è un percorso complesso, che dipende da numerosi fattori. Ogni cicatrice infatti è diversa, dipende dal tipo di ferita e dalla zona del corpo danneggiata: ogni zona del corpo, infatti, presenta un tessuto diverso ed è sottoposto a movimenti diversi, tutti fattori che influenzano il processo di cicatrizzazione. Dall’utilizzo di pomate all’intervento di chirurgia estetica, sono molte le possibilità di trattamento di una cicatrice. In questo articolo approfondiremo il discorso, scoprendo cosa sono le cicatrici e presentando il bio needling come trattamento utile.
Cos’è una cicatrice?
Quando i nostri tessuti vengono danneggiati e c’è una perdita di tessuto, l’organismo produce nuovo tessuto connettivo. Spesso la rimarginazione avviene correttamente e dunque risulta poco visibile ad avvenuta guarigione. Talvolta, invece, a causa di diversi fattori, il nuovo tessuto rimane ben visibile in corrispondenza dell’area in cui è avvenuta la lacerazione, formando quel segno visibile chiamato cicatrice. Le cicatrici visibili possono essere di tre tipi: cheloide, cicatrice ipertrofica, cicatrice atrofica.
Cos’è il cheloide?
Il cheloide è una rara neoformazione di tessuto spesso, che genera prurito o dolore. Si sviluppa a partire da una cicatrice, ma si estende nell’area circostante.
Cos’è una cicatrice ipertrofica?
A differenza del cheloide, la cicatrice ipertrofica è tessuto cicatriziale in eccesso limitato all’interno dei confini della cicatrice, che si presenta arrossata e in rilievo.
Cos’è una cicatrice atrofica?
Esiste, poi, anche un terzo tipo di cicatrice più diffusa, che dipende da una capacità ridotta di cicatrizzazione dei tessuti: la cicatrice atrofica. In questo caso, esteticamente, la pelle appare tirata, più sottile e vi è un maggiore rischio di infezione.
Come si forma una cicatrice?
Una cicatrice si forma in tre fasi: infiammazione, proliferazione cellulare e rimodellamento della matrice. La prima fase avviene nelle immediate 48-72 ore dopo la lacerazione. Durante questo tempo la lesione si chiude automaticamente con un coagulo di sangue e si attivano i fattori di crescita del nuovo tessuto. Tra le tre e le sei settimane seguenti inizia invece la fase di proliferazione cellulare, per sigillare la ferita. Nell’ultima fase della rigenerazione della cicatrice avviene la ricostituzione dell’intero spessore del tessuto, e può durare qualche mese o addirittura qualche anno.
Perché si formano le cicatrici?
Sono moltissimi gli eventi traumatici che possono danneggiare i tessuti connettivi al punto da stimolare una rigenerazione che può dare luogo a una cicatrice. Per esempio:
- interventi chirurgici
- interventi di medicina estetica o di chirurgia plastica
- interventi di crioterapia o di elettrocoagulazione
- lacerazioni/abrasioni
- ustioni
- acne
La formazione di una cicatrice varia a seconda del soggetto ed è influenzata da molteplici fattori: non dipende, in altri termini, solo dalla grandezza della ferita. Un fattore particolarmente incidente è, per esempio, l’età.
Nei soggetti più anziani il processo di guarigione della lesione è più lento, ed è minore il rischio di sviluppo di una cicatrice ipertrofica. Viceversa, tra i 10 e i 30 anni di età la guarigione è sicuramente più veloce, ma il rischio di un’iperproduzione di tessuto connettivo aumenta. Questo perché la capacità di riproduzione cellulare diminuisce con l’avanzare dell’età. Inoltre, anche il tipo di pelle può fare la differenza: i soggetti dalla pelle molto chiara o molto scura sviluppano cicatrici molto più evidenti rispetto ad altri. Infine, anche l’equilibrio ormonale ha il suo impatto: il processo di cicatrizzazione è differente, per esempio durante l’età dello sviluppo e gravidanza.
Anche la posizione della ferità è determinante: nelle aree del corpo in cui la pelle è maggiormente tesa, le cicatrici potrebbero risultare più evidenti.
L’ultimo aspetto fondamentale è quello delle condizioni di guarigione: il sopraggiungere di infezioni o infiammazioni potrebbe compromettere il risultato finale di rimarginazione, lasciando una cicatrice evidente.
Come prevenire le cicatrici post-operatorie
La fase di cicatrizzazione, dopo la chiusura completa dei lembi della ferita, dura da poche settimane a mesi, o addirittura più di un anno. In questo periodo è necessario trattare la cicatrice – e in particolare le cicatrici post-operatorie – per prevenirne le forme più gravi ed evidenti. La cicatrizzazione è la risposta dell’organismo a un evento traumatico, come tale non può mai avvenire senza lasciare segni. Seguendo questi accorgimenti, però, è possibile aiutare il processo di cicatrizzazione e ridurre i danni, favorendo la formazione di una cicatrice poco evidente:
- disinfettare accuratamente la ferita, evitando il cotone idrofilo
- mantenere la zona interessata adeguatamente umida e idratata
- non esporre la cicatrice al sole
- nei casi di ferite gravi, proteggere la pelle, per i primi 5-6 mesi, con occlusioni medicate.
Può essere molto utile trattare la zona con creme al derivato siliconico, che contengano anche sostanze stimolanti la produzione di fibroplasti e con azione antinfiammatoria, antiossidante e lenitiva.
Come trattare ed eliminare le cicatrici post-operatorie: il bio needling
Nonostante la cura, in alcuni casi non è possibile prevenire la formazione di una brutta cicatrice. Si può allora ricorrere a un trattamento estetico avanzato che riduce e talvolta elimina la cicatrice, lasciando una pelle sana e uniforme: il bio needling.
Il bio needling è una tecnica estetica non chirurgica e non invasiva che mira ad attivare la rigenerazione cellulare in modo uniforme. Ottimo trattamento contro rughe e inestetismi della pelle, è perfetto anche per il trattamento delle cicatrici.
Il bio needling consiste nel trattamento della parte interessata per mezzo di un manipolo terminante in aghi microscopici. Il passaggio degli aghi pratica delle perforazioni microscopiche che, senza lasciare segni o fastidi, stimolano la riproduzione cellulare perché mandano all’organismo il segnale di una nuova ferita. In questo modo, è possibile rigenerare la parte trattata stimolando la produzione di tessuto davvero nuovo ed elastico.